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Servizio Audit 4.0

verifica documentazione Industria 4.0

Con questo servizio intendiamo avviare un’attività di verifica e di revisione della documentazione prodotta per poter usufruire del credito d’imposta 4.0, per controllare che sussistano i requisiti richiesti dalla normativa e che questi siano costanti e continui nel tempo, evitando sanzioni o revoche del beneficio in caso di controllo.

Cos’è e perché è consigliato

Si stima che circa 13 dei 23 miliardi mossi fin qui dal PNRR siano legati ai crediti d’imposta automatici chiesti dalle imprese per l’innovazione o dai cittadini per i bonus edilizi e l’Agenzia delle Entrate si sta attivando per i controlli sistematici nell’utilizzo dei crediti d’imposta 4.0 da parte delle imprese.

Come ribadito dall’Agenzia delle Entrate, pena la revoca del contributo, spetta all’impresa beneficiaria “documentare, attraverso un’adeguata e sistematica reportistica, il mantenimento, per tutto il periodo di fruizione dei benefici, delle caratteristiche e dei requisiti richiesti ai fini di successivi controlli (Circolare AR n.9/2021) ”. “[…] ai fini del mantenimento del diritto al beneficio, dovrà essere presente, evidentemente, anche nei periodi d’imposta successivi a quello in cui il bene viene interconnesso”.

 

Per maggiori informazioni, leggi la pagina dedicata: Industria 4.0 e le nuove tecnologie abilitanti

Evitare sanzioni o revoche del contributo

Innanzitutto, è fondamentale ribadire che l’acquisto di un bene materiale o immateriale elencato tra quelli ammissibili a industria 4.0 non è sufficiente per poter usufruire del credito di imposta 4.0. Dunque, non basta che il fornitore attesti la presenza dei requisiti di base per la 4.0 (che ci devono comunque essere), ma è necessario anche che i beni siano interconnessi e integrati, per tutto il periodo di godimento dei benefici 4.0, anche nei periodi d’imposta successivi a quelli in cui il bene viene interconnesso.

Inoltre, è compito dell’impresa beneficiaria fornire all’Agenzia delle Entrate, in caso di successivi controlli, tutta la documentazione tecnica idonea che attesti la sussistenza di tutti i requisiti per tutto il periodo di godimento dei benefici 4.0.

Il rispetto delle 5 più 2 su 3 caratteristiche e il fascicolo tecnico

I beni, oltre ad essere elencati negli allegati A o B del MISE come certificato dal fornitore, devono avere questi due requisiti:

  • Interconnessione: il bene è connesso ad una rete, univocamente individuabile ed in grado di scambiare informazioni con altri sistemi.
  • Integrazione: il bene dialoga con il sistema logistico della fabbrica, con la rete di fornitura o con altre macchine del ciclo produttivo e con il sistema informativo dell’impresa

I requisiti di interconnessione devono essere certificati mediante (in alternativa):

  • Perizia tecnica asseverata o giurata rilasciata da un tecnico abilitato
  • Attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato
  • Autocertificazione del Legale Rappresentate (solo nel caso di beni di costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 euro).

Per quanto riguarda l’interconnessione, devono sussistere tutti e 5 questi requisiti e 2 su questi 3 anche nei periodi d’imposta successivi a quello in cui il bene viene interconnesso:

In caso di controlli, pena la revoca del contributo, dalla documentazione e dalla verifica in loco, spetta all’azienda l’onere di dimostrare che i beni:

  • Possiedono le caratteristiche tecniche tali da includerli negli elenchi degli allegati A e B
  • Sono interconnessi e integrati nel ciclo produttivo e con il sistema informativo dell’impresa
  • Hanno mantenuto queste caratteristiche per tutto il periodo di godimento dei benefici 4.0 e anche nei periodi d’imposta successivi a quelli in cui il bene viene interconnesso.

Inoltre, nelle fatture e negli altri documenti relativi all’acquisizione dei beni agevolati (ordini, conferme d’ordine, contratti di Leasing, DDT) deve essere riportato l’espresso riferimento alla norma agevolativa.

Tutto il fascicolo tecnico relativo all’investimento effettuato deve essere custodito presso la sede del beneficiario dell’agevolazione ai fini dei successivi controlli.

Quando è bene fare l’audit?

Abbiamo messo a punto un sistema di audit periodico che assista le aziende nel controllo che sussistano tutti i requisiti richiesti dall’agevolazione del Credito di imposta industria 4.0: un intervento preventivo aiuta l’azienda a fornire l’adeguata documentazione in caso di controlli e avere tutti i giustificativi corretti di natura tecnica.

Ricordiamo che la perdita di anche uno solo dei requisiti previsti, negli anni successivi all’effettuazione dell’investimento, potrebbe comportare una revoca del beneficio.

Basti pensare che la perizia stessa, rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale al momento dell’interconnessione, attesta una situazione fattuale nel momento in cui vengono effettuati gli investimenti e non garantisce il mantenimento di tutti i requisiti anche nei periodi successivi.

Elenchiamo qui alcune situazioni che potenzialmente potrebbero comportare la perdita di uno o più requisiti:

  • Trasferimento dati gestito per la redigere la perizia ma non mantenuto in seguito e disconnesso
  • Riorganizzazione aziendale in cui il bene non viene più utilizzato
  • Spostamento di macchinari tra stabilimenti
  • Cambio del software aziendale
  • Cambio del wi-fi e modifica dell’IP di connessione
  • Blocco anche involontario delle email verso il sistema informativo aziendale
  • Mancanza di comunicazione tra produzione e sistema informativo aziendale
  • Perdita del know-how in ufficio tecnico negli anni non più riaggiornato

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