Il Rating di legalità è una valutazione ufficiale rilasciata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che certifica l’applicazione di principi etici nei comportamenti aziendali. Come certificazione attribuisce un punteggio (che può variare da 1 a 3 stelle) sul grado di legalità, etica e regolarità contributiva dell’azienda e consente importanti benefici (sotto riportati) in primis un migliore accesso ai contributi pubblici.
OBIETTIVI
Introdurre nell’ordinamento un sistema di premialità per le imprese che rispettano la legge e/o si allineano ai più elevati standard etico/sociali e/o di governance, adeguando la propria organizzazione in tale direzione.
Viene assegnato un punteggio tra un minimo di una stelletta ed massimo di 3 stellette attribuito dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sulla base delle dichiarazioni delle aziende che verranno verificate tramite controlli incrociati con i dati in possesso delle pubbliche amministrazioni interessate.
BENEFICIARI
Imprese operative in Italia con i seguenti requisiti:
• fatturato uguale o superiore a 2.000.000 € nell’esercizio precedente alla richiesta di rating, riferito alla singola impresa o al gruppo di appartenenza e risultante da un bilancio regolarmente approvato;
• essere iscritte al registro delle imprese da almeno due anni.
BENEFICI
Il decreto 20 febbraio 2014, n. 57 MEF- MISE prevede la considerazione del rating di legalità in occasione della concessione di contributi o finanziamenti.
Il nuovo Codice Appalti, con il Decreto Legislativo 56/2016, ne tieno conto, in particolare:
a) con l’Art. 83 nella valutazione dei requisiti reputazionali;
b) con l’Art. 93 nella riduzione dell’importo della garanzia;
c) con l’Art. 95 nei criteri premiali di valutazione delle offerte.
Le Pubbliche Amministrazioni ne devono tener conto in sede di predisposizione dei provvedimenti di concessione di finanziamenti alle imprese mediante:
a) preferenza in graduatoria;
b) attribuzione di punteggio aggiuntivo;
c) riserva di quota delle risorse finanziarie allocate.
Le banche ne devono tener conto:
a) nel processo di istruttoria ai fini di una riduzione dei tempi e dei costi per la concessione di finanziamenti;
b) nella definizione delle variabili utilizzate per la valutazione di accesso al credito e nella determinazione delle condizioni economiche di erogazione.
Il 29.05.2018 è entrato in vigore il nuovo regolamento attuativo, di seguito descriviamo brevemente le novità:
– requisiti per l’attribuzione: il nuovo testo comprende l’obbligo di dichiarare anche i provvedimenti relativi ai reati in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, tra le cause ostative al rilascio del rating è stato aggiunto anche il commissariamento “limitatamente al periodo di efficacia del relativo provvedimento”.
– valutazione dei requisiti: tra le condizioni implementative del rating è prevista l’adesione ai protocolli o intese di legalità, sottoscritti da Ministero dell’interno o dalle Prefetture – UTG con associazioni imprenditoriali e di categoria.
– condizioni implementative: vi sono la previsione nei contratti con i propri clienti di clausole di mediazione per la risoluzione di controversie, quando non obbligatorie per legge e l’adozione di protocolli tra associazioni di consumatori e di imprese per l’attuazione delle conciliazioni paritetiche.
– attribuzione del rating di legalità: semplificazione della procedura di attribuzione infatti sarà AGCM l’unica Autorità preposta al procedimento.
– annullamento e revoca: il nuovo regolamento introduce la distinzione tra revoca e annullamento del rating. In caso di perdita di uno dei requisiti per l’attribuzione del rating, l’Autorità dispone la revoca del rating con decorrenza dal momento in cui il requisito è venuto meno. L’Autorità dispone l’annullamento del rating se rilasciato o rinnovato in carenza di uno o più dei requisiti stessi previsti dal regolamento (art. 2).
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